Preistoria della Lituania
I primi insediamenti dell'uomo in Lituania risalgono circa al 12 000 A. C. Nel 2500 - 3000 A. C. in Lituania si trasferirono ceppi indoeuropei-baltici. Nei V - VIII sec. nelle terre occidentali si formarono le tribù dei prussiani, jatvingi, curoni, semigalli, lituani, letgalli. Nel X secolo le missioni cattoliche Europee giunsero nelle terre delle popolazioni baltiche pagane. Nel 1009 per la prima volta il nome della Lituania è stato menzionato per iscritto nella descrizione della missione di San Brunone.
L'epoca preistorica (o per meglio dire pre-storica: vale a dire quella precedente alla menzione di eventi nelle cronache e nei documenti ufficiali del medioevo) è caratterizzata da un mosaico di popolazioni baltiche. Queste - tra il 15° e il 16° secolo prima di Cristo - raggiungevano la Pomerania fino alla foce dell'Oder e l'intero bacino della Vistola. La cultura dei Balti iniziò ad arretrare, perdendo progressivamente terreno, sotto la spinta di culture vicine. Verso la fine dell'età le Bronzo le culture baltiche trovano una loro maggiore unitarietà e arrestano la penetrazione delle popolazioni vicine.
La contrazione del territorio occupato dalle popolazione Baltiche aumentò nel corso della prima Età del Ferro, sotto la spinta delle popolazioni slave.
Nel corso del 1° millennio A.C. i popoli baltici iniziano ad affiorare nelle pagine degli storici occidentali, al partire da Tacito. Solo a partire dal X secolo, tuttavia, queste popolazioni entrano nell'ambito della conoscenza dell'Europa medievale, attraverso il filtro delle testimonianze dei primi missionari.